Google AI Overview è ufficialmente attivo in Italia: cosa sta cambiando davvero.
Google ha acceso i motori della sua AI Overview anche in Italia, e il panorama della ricerca online non è già più lo stesso. Gli utenti italiani iniziano a vedere i risultati delle query arricchiti da box di intelligenza artificiale che sintetizzano risposte complete, spesso senza richiedere alcun clic verso i siti web.
Se guardiamo i dati notiamo parecchi cambiamenti.
- Le AI Overview occupano circa il 48% dello spazio visivo della SERP. In pratica, quasi metà della pagina è dedicata a contenuti generati dall’IA di Google.
- Il 67% delle ricerche non porta più clic verso i siti web: l’utente trova già la risposta nell’overview e non sente il bisogno di approfondire.
- Il 75% dei link citati dall’IA proviene soltanto dalle prime 12 posizioni della classifica organica tradizionale.
Se da un lato i risultati dell’AI Overview risultano in risalto, i contenuti prodotti da AI da un qualsiasi blog ad esempio, subiscono da Google una sorta di attribuzione di scarsa qualità (Lowest Page Quality) venendo definiti ripetitivi, senza un reale valore per l’utente.
Chi però investe nella qualità sembra ottenere, almeno in parte, una posizione di rilievo tra quelle prime 12 di cui sopra.
Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, a fare la differenza sono ancora i backlink di qualità.
I link in ingresso restano uno dei tre fattori principali di ranking, insieme a contenuti e segnali tecnici. Così funziona l’algoritmo, a quanto pare.
I siti con un forte profilo di backlink non solo scalano le SERP tradizionali, ma vengono anche citati con maggiore frequenza nelle AI Overview. Questo perché l’algoritmo di selezione dei link da mostrare privilegia fonti considerate autorevoli e consolidate.
La risposta sta quindi, soprattutto, oggi, nel Link Building, nel cosiddetto SEO off-page. Quindi si deve, anzitutto:
- Investire in contenuti di qualità: l’IA può aiutare nella ricerca e nell’editing, ma la supervisione umana resta essenziale per garantire originalità e valore reale.
- Coltivare relazioni per ottenere backlink autentici: partnership editoriali, citazioni da testate autorevoli, guest post selezionati. Non si tratta di quantità, ma di rilevanza e affidabilità.
- Ottimizzare per l’AI Overview: essere tra le prime 12 posizioni organiche diventa cruciale, perché da lì Google pesca la maggior parte dei link da citare.
- Misurare con attenzione il traffico: con il 67% delle ricerche che non generano clic, serve puntare su metriche alternative come la brand awareness e la visibilità.
E, in ultima analisi, investire in Link Building: un investimento non economico, non immediato e sicuramente non magico, ma che vale, praticamente per anni. Molto più incisivo, in questo senso rispetto a una campagna di advertising (Google Ads per intenderci).